CAMPAGNA: “hello my name is”

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hello my name is La relazione d'aiuto è da considerarsi prassi importante, se non fondamentale, negli ospedali. Perchè questo avvenga è sempre più necessario creare un clima di "fiducia" tra pazienti, i loro familiari e i professionisti sanitari. Grande errore è credere che la fiducia sia scontata, ma deve essere costruita ogni giorno tramite autenticità, disponibilità all'ascolto e coerenza tra parole e fatti. Il primo passo per fare sentire accolta e considerata una persona  è quello di salutare e presentarsi con il proprio nome.

hello my name is

pdf Presentation: #hello my name is (english version) (pdf - 88 KB)

La giovane dottoressa inglese Kate Granger, medico, ma anche malata terminale di cancro, in occasione dei ricoveri dovuti alla sua malattia, scopre il mondo ospedaliero visto da paziente: " dopo aver osservato il comportamento del personale, ho realizzato che la maggior parte di essi non si presentava, o peggio, non aveva neppure interesse a conoscere il mio nome", così racconta in una intervista rilasciata alla BBC: il medico che le comunica di avere un tumore, non le dice nemmeno "buongiorno" e non la guarda negli occhi.

Dopo due anni di trattamento, stufa che si parli di lei come "il letto 7", Kate Granger decide di lanciare su twitter la campagna chiamata #hellomynameis.

"Si inizia da un foglietto, ma non si tratta di conoscere solo il nome di qualcuno, c'è molto di piu', si tratta di creare un rapporto umano, per creare una relazione basata sulla fiducia per evitare che l'ospedale sia solo una fabbrica di pazienti" spiega alla BBC.

La giovane Dott.ssa Granger spera che la sua testimonianza "metta la questione del cuore nelle cure in primo piano dato che è dimostrato migliorare la situazione dei pazienti".

Il dipartimento di Anestesia e Rianimazione con i suoi professionisti, sostiene la campagna della dottoressa inglese Kate Granger, campagna che completa il neo progetto "Terapie intensive aperte" proposto dal dipartimento nel 2014, stimolando maggiormente il personale ad accogliere e creare una buona relazione con i familiari dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive. Non solo, #hellomynameis, sottolinea l'importanza e lo sforzo, che stiamo conducendo da anni per contribuire a quel cambiamento culturale che ci auspichiamo vedere in futuro.

Anche noi, abbiamo avuto la testimonianza di una giovane paziente, Monica, ricoverata in terapia intensiva, per 25 lunghi giorni, cosciente, ma impossibilitata a parlare, a muoversi, a comunicare in qualsiasi modo. Ebbene anche Monica, ha contribuito ad aiutarci a cambiare il nostro approccio verso i pazienti, anche Monica ci dice " almeno salutatemi quando arrivate o quando andate via e ditemi chi siete, è un mio diritto di paziente sapere chi maneggia il mio corpo, i macchinari ai quali sono attaccata, le flebo che mi cambiate. Mi sono sentita sola e trattata come un bambolotto ".

Flickr_white-large-chicletFotogallery: professionisti del dipartimanto di Anestesia e Rianimazione PO Molinette che hanno aderito a #hellomynameis

Grazie alla dottoressa Kate Granger, per aver lanciato questa campagna.

Criteri per la partecipazione alla campagna " #hellomynameis" all'interno della Città della Salute e della Scienza di Torino

La campagna è illustrata sul sito della Dott.ssa Kate Granger
www.hellomynameis.org.uk

Si raccomanda di non aderire come singoli dipendenti seguendo percorsi che non siano sotto la tutela dell'URP della Città della Salute e dela Scienza di Torino

Può partecipare tutto il personale dell'azienda, seguendo precisi criteri che verranno illustrati previa presentazione della campagna da parte dei referenti.

Per i criteri di adesione e per avere informazioni per partecipare alla campagna potete contattare:

Paola Borelli
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Grazia Muzzolini
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Francesco Lizzi
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