Ragazzino di 15 anni sottoposto ad innovativo intervento per ripristinare la funzione del braccio sinistro paralizzato dopo incidente stradale con un reimpianto di nervo frenico, presso l'ospedale Molinette di Torino

Stampa  Lunedì 11 Dicembre 2023 09:04

Ragazzino di 15 anni sottoposto ad innovativo intervento per ripristinare la funzione del braccio sinistro paralizzato dopo incidente stradale con un reimpianto di nervo frenico, presso l'ospedale Molinette di Torino

Un ragazzino è stato sottoposto con successo ad un complesso intervento chirurgico con una tecnica innovativa mai utilizzata precedentemente in Italia per ripristinare la funzione dell'arto sinistro paralizzato, presso la Neurochirurgia dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino.

A seguito di un grave incidente stradale, un ragazzino di 15 anni subisce un grave politrauma con amputazione traumatica della mano ed interruzione completa delle fibre nervose che controllano i movimenti del braccio sinistro. Viene ricoverato presso l'ospedale di Perugia, dove riescono a salvargli la vita. Dopo un lungo e delicato intervento per ricostruire la mano e le sue connessioni neuro-muscolari inizia un lento recupero. Tuttavia il braccio sinistro ha subito una grave lesione anche più prossimamente ed i nervi che lo controllano, che formano il plesso brachiale, sono irrimediabilmente lesionati.

In questi casi l'unica speranza per recuperare l'uso del braccio è un delicato e complesso intervento di microchirurgia: è necessario prelevare nervi sani e trasferirli per reinnervare il plesso brachiale lesionato. Uno dei nervi ideali è il nervo frenico che origina a livello delle prime vertebre cervicali, discende nel collo e quindi all'interno del torace. Per una procedura così complessa il paziente viene trasferito a Torino, presso l'ospedale Molinette della Città della Salute, dove viene visitato da un'équipe multidisciplinare di chirurghi della mano dell'ospedale Cto di Torino (diretti dal dottor Bruno Battiston), di neurochirurghi (diretti dal professor Diego Garbossa) e di Chirurghi toraco - polmonari (diretti dal professor Enrico Ruffini), che decidono di applicare, per la prima volta in Italia, una tecnica di prelievo del nervo di tipo mini – invasivo, che consente di conservare integralmente la porzione del nervo frenico intratoracico per massimizzare le possibilità di riuscita dell'intervento.

Dopo un'attenta pianificazione i chirurghi della mano ed i neurochirurghi (dottor Paolo Titolo e dottoressa Francesca Vincitorio) espongono i nervi del braccio lesionati e preparano il terreno per l'innesto, mentre i chirurghi toraco - polmonari (dottori Paraskevas Lyberis, Matteo Roffinella ed Eleonora Della Beffa) riescono a prelevare il nervo frenico per tutta la sua lunghezza per il successivo impianto.

Il nervo viene così trasferito insieme ad altri sui nervi non funzionanti del braccio sinistro. La componente sana potrà ricrescere 1-2 mm al giorno all'interno dei nervi danneggiati. Così facendo i nervi sani arriveranno a dare un nuovo impulso alla muscolatura paralizzata, dandole nuova vita. L'intervento chirurgico si basa sul concetto dei trasferimenti nervosi, tecnica che coinvolge il riposizionamento di nervi sani per ripristinare la funzione motoria nelle zone colpite. Durante l'intervento, i chirurghi hanno eseguito con precisione microchirurgica il collegamento dei nervi sani a quelli lesionati, creando una nuova connessione per trasmettere i segnali neurali. Dopo più di 8 ore in sala operatoria l'intervento è tecnicamente riuscito. Il paziente è tornato a casa cinque giorni dopo. Sa che lo aspetta una nuova riabilitazione e tanta fisioterapia.

L'Addetto Stampa

Pierpaolo Berra

Ultimo aggiornamento ( Martedì 12 Dicembre 2023 12:08 )