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Centro trapianti di fegato dell'ospedale Molinette di Torino al top in Italia per numeri e per dati di sopravvivenza - È stato appena pubblicato il report del Centro Nazionale Trapianti riguardante l'attività e gli esiti dei trapianti di fegato

PDF  Stampa  E-mail  Lunedì 24 Luglio 2023 07:27

Centro trapianti di fegato dell'ospedale Molinette di Torino al top in Italia per numeri e per dati di sopravvivenza

È stato appena pubblicato il report del Centro Nazionale Trapianti riguardante l'attività e gli esiti dei trapianti di fegato eseguiti in Italia negli ultimi 20 anni.

I dati sono più che confortanti. Infatti, a fronte di un volume mediamente sopra i 1000 trapianti per anno (con punte a 1300), i risultati di sopravvivenza ottenuti pongono l'Italia sul tetto d'Europa, con una sopravvivenza media dei pazienti dopo 1 anno dal trapianto pari a 87.2% e dopo 5 anni del 75.8%.

In questo panorama di eccellenza, continua a svettare il Centro Trapianto Fegato di Torino, fondato nel 1990 dal professor Mauro Salizzoni, da lui sviluppato su tre decadi ed oggi diretto dal 2018 dal professor Renato Romagnoli.

Sono quasi 4000 (3940 per la precisione) i trapianti di fegato eseguiti a Torino dal 10 ottobre 1990 fino ad oggi, di cui 186 su riceventi pediatrici.

Come riportato dal CNT, la casistica del Centro di Torino è la più numerosa a livello italiano, con esiti di sopravvivenza anch'essi in testa sia in campo adulto sia in campo pediatrico.

Nel dettaglio, le analisi condotte sui trapianti negli adulti eseguiti tra l'anno 2000 e l'anno 2020 vedono Torino al comando con una sopravvivenza del paziente ad 1 e a 5 anni dal trapianto rispettivamente del 93.1 % e 82.3 %. Anche per la sopravvivenza dell'organo trapiantato Torino primeggia con 88.8 % ad 1 anno dal trapianto e 77.3 % a 5 anni. Stesso discorso vale per la casistica pediatrica (trapianti eseguiti in riceventi < 18 anni), nella quale le sopravvivenze dei piccoli pazienti trapiantati a Torino sono rispettivamente del 96% ad 1 e 5 anni dal trapianto, con una sopravvivenza degli organi trapiantati del 91% ad 1 e a 5 anni.

Ancora più interessanti i risultati delle analisi eseguite sulle casistiche adulte scorporate per epoche temporali. In particolare, paragonando i trapianti eseguiti nel periodo 2000-2013 con quelli eseguiti nel periodo 2014-2020, nel Centro di Torino si sono registrati assai significativi progressi nel tempo. Infatti, da una sopravvivenza del paziente a 5 anni dal trapianto del 79.7% nell'era più lontana si è passati ad un 87.6% nell'era più recente, con un miglioramento di quasi 8 punti percentuali; ancora più grande la differenza per la sopravvivenza degli organi dopo 5 anni dal trapianto, con un miglioramento di quasi 12 punti percentuali (dal 73.4% all'85.2%).

Tra le possibili motivazioni di un'evoluzione così virtuosa, meritano di essere citate almeno 2 grandi innovazioni che si sono imposte nella trapiantologia epatica nell'ultimo decennio. Da una lato l'introduzione su vasta scala delle terapie anti-virali dirette contro il virus dell'epatite C (cosiddetti farmaci DAAs anti-HCV) ha consentito di contrastare con grande efficacia il verificarsi della reinfezione HCV nell'organo trapiantato, mettendo finalmente una barriera contro la recidiva epatitica C che invariabilmente si verificava nei pazienti trapiantati con HCV ancora circolante nel sangue al momento del trapianto. Dall'altro lato si è assistito al rapidissimo sviluppo ed all'altrettanto rapida diffusione di nuove tecniche di preservazione d'organo, che si avvalgono di specifiche macchine da perfusione del fegato e che garantiscono un'ottimale ripresa funzionale dopo il trapianto anche ad organi precedentemente reputati a maggior rischio (in primis i fegati prelevati da donatori anziani).

Il professor Antonio Amoroso (Direttore del Centro Regionale Trapianti) specifica come tutti i programmi di trapianto di organo della regione Piemonte risultino eccellenti per volumi di attività e risultati. Se i dati del primo semestre del 2023 si confermeranno, ci si aspetta alla fine dell'anno l'esecuzione di oltre 300 trapianti di rene, 200 di fegato, più di 30 trapianti di cuore e 26 trapianti di polmone. Si tratta di numeri mai raggiunti in un anno da nessun ospedale in Italia, che porterebbero a oltre 11.200 i trapianti d'organo eseguiti in Piemonte, dei quali quasi 10.000 eseguiti nei soli ospedali della Città della Salute.

Questo incremento dei trapianti nel 2023 – sottolinea la dottoressa Anna Guermani (coordinatrice regionale delle donazioni e dei prelievi) – è conseguenza di una performance eccezionale da parte delle rianimazioni del Piemonte e Valle d'Aosta, che hanno gestito il processo di donazione di organi in un numero di donatori che è risultato di 1 volta e mezzo superiore a quello degli scorsi anni.

Alla luce di questi importanti risultati, che si traducono anche in una riduzione dei pazienti che aspettano un trapianto in Piemonte, la Direzione aziendale della Città della Salute si complimenta con tutto il personale dell'Azienda a vario titolo coinvolto per aver reso possibile la realizzazione di un numero record di trapianti che sono la sintesi della complessità della medicina di oggi. Inoltre sente di ringraziare i familiari dei donatori deceduti per aver espresso - pur in un momento di grande dolore – la volontà alla donazione.

L'Addetto Stampa

Pierpaolo Berra

 
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