Calcoli renali? I nuovi laser che polverizzano le pietre come le rocce
Calcoli renali? I nuovi laser che polverizzano le pietre come le rocce
La calcolosi urinaria rappresenta un importante problema di salute pubblica: colpisce in Italia circa il 10% della popolazione, la sua incidenza è in aumento e costituisce la prima causa urologica di accesso al Pronto Soccorso. I pazienti colpiti sono in prevalenza di sesso maschile e in almeno 1 caso su 4 la patologia recidiva entro 5 anni.
Negli ultimi anni, molteplici innovazioni tecnologiche sono state applicate al trattamento dei calcoli renali. L'introduzione di nuovi laser e dispositivi, insieme ai miglioramenti nelle tecniche chirurgiche endoscopiche, consente, in mani esperte, la completa polverizzazione di calcoli renali di dimensioni sempre maggiori. L'evoluzione negli strumenti utilizzati che li ha resi, al contrario, di calibro progressivamente più piccolo, permette di eseguire interventi sempre meno invasivi e più rispettosi delle caratteristiche anatomiche di tutti i pazienti.
La riduzione nelle dimensioni degli strumenti e dei dispositivi endoscopici ha reso inoltre possibile collocare l'estremità di questi ultimi nelle immediate vicinanze del calcolo, in modo che, attraverso l'applicazione di un meccanismo di aspirazione interna, siano capaci di asportare completamente tutta la polvere creata dai laser, non lasciando alla fine alcuna traccia del calcolo trattato.
La qualità della visione digitale in alta definizione consente di eseguire tutte le manovre endoscopiche con la massima precisione e sicurezza, nonché di evidenziare già durante l'intervento i minimi dettagli dei calcoli, distinguendone non solo la natura, e quindi potenzialmente l'origine, ma addirittura la suddivisione nei singoli strati di sedimentazione che li hanno formati nel tempo, in modo analogo a quanto accade con le rocce.
L'utilizzo di strumenti monouso consente inoltre di ridurre al minimo il rischio di infezioni. Nella maggior parte dei casi, dopo un intervento endoscopico per calcoli renali, i pazienti possono tornare a casa il giorno stesso senza aver avvertito alcun dolore. Anche il periodo post-operatorio è meglio tollerato, grazie alle innovazioni nei materiali e nel design dei dispositivi medici utilizzati a protezione del rene dopo l'intervento, che possono essere mantenuti per un tempo più limitato e dei quali a volte si può addirittura fare a meno, grazie alla minore invasività dell'intervento.
I molteplici progressi tecnologici e le più recenti innovazioni inerenti il trattamento della calcolosi renale costituiranno l'argomento principale del workshop internazionale "DUST (Debating on Urinary Stones Treatments) in Turin". Al Congresso - organizzato e presieduto dal professor Paolo Gontero (Direttore della Clinica Urologica universitaria dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino) e dal dottor Andrea Bosio (referente per il Trattamento della Calcolosi Urinaria presso la medesima struttura). Interverranno alcuni tra i massimi esperti mondiali del settore, riuniti per l'occasione presso l'Aula Magna della Dental School di Torino (via Nixzza 230) mercoledì 30 (dalle ore 15) e giovedì 31 ottobre 2024 (dalle ore 8). Il workshop, organizzato in collaborazione con l'International Alliance on Urolithiasis (IAU), avrà anche un intendo didattico per i più giovani specialisti, oltre che di aggiornamento sulle ultime innovazioni per i più esperti, e comprenderà sessioni di discussione di casi clinici complessi e di interventi chirurgici sia pre-registrati sia in diretta dall'ospedale Molinette e verrà trasmesso in streaming con possibilità di partecipazione degli specialisti da tutto il mondo.
L'Addetto Stampa
Pierpaolo Berra
Torna indietro